Oggi presentiamo uno degli ultimi sviluppi tecnologici in casa Vismec: il nuovo supervisore integrato con il protocollo OPC UA. Il dispositivo, grazie appunto all’introduzione di elementi 4.0. , permette un monitoraggio migliore e più completo degli impianti.

In questo articolo vedremo meglio di cosa si tratta, illustrandone obiettivi e principi generali di funzionamento. Ci concentreremo poi sugli aspetti più tecnici, sottolineando i miglioramenti offerti rispetto alle soluzioni precedenti.

Il nuovo supervisore Vismec con protocollo OPC UA: perché lo abbiamo realizzato

L’obiettivo del nuovo dispositivo è quello di migliorare la capacità di controllo e monitoraggio dei vari componenti degli impianti installati, oltre che l’interoperabilità dei diversi macchinari.

Il progetto, infatti, nasce per rispondere in modo più efficace ad alcune necessità organizzative e operative riguardanti, appunto, la verifica del funzionamento generale degli impianti, la visualizzazione dei dati rilevanti e l’individuazione di eventuali anomalie.

Grazie al nuovo supervisore, e in particolare alla presenza del protocollo OPC UA è possibile ad esempio:

  • Verificare a distanza il corretto funzionamento degli impianti e dei loro componenti per intervenire in modo ancora più mirato quando necessario.
  • Gestire gli accessi e i permessi di ciascun operatore che amministra, definisce o regola le impostazioni delle macchine, in base al ruolo  e alle funzioni da svolgere.
  • Migliorare il collegamento tra il sistema di controllo centralizzato Vismec e i software esterni che interagiscono con le macchine nell’ambito del layout produttivo e del sistema gestionale.

L’ultima funzione citata, ad esempio, può essere utile per collegare il sistema Vismec con un gestionale in uso presso un’azienda cliente, attraverso un’interfaccia che consente di visualizzare variabili selezionate dei macchinari installati. Tale innovazione è resa possibile dall’ OPC UA Server aggiunto al nuovo supervisore.

Alla base di questi meccanismi c’è un cambio di paradigma che rappresenta una delle evoluzioni più significative nel supervisore appena introdotto. La logica di programmazione del dispositivo, infatti, passa da un approccio funzionale ad un approccio object – oriented. Cosa significa? Per capirlo, dobbiamo prima definire che cos’è un cosiddetto “Oggetto software”

Un “oggetto software” è un concetto fondamentale nella programmazione orientata agli oggetti (OOP). Tale paradigma si basa sull’idea di organizzare il codice informatico in “oggetti”, intesi come strutture che combinano dati e funzioni e che possono essere utilizzati per rappresentare entità del mondo reale o concetti astratti all’interno di un programma.

Tra le caratteristiche principali di un oggetto software che consentono di capire meglio il funzionamento del nuovo supervisore Vismec basato sui protocolli OPC UA troviamo:

  1. Attributi (o proprietà). Sono variabili che contengono informazioni sullo stato dell’oggetto. Ad esempio, in un oggetto che rappresenta una persona, gli attributi potrebbero includere nome, età, indirizzo, ecc.
  2. Metodi. Sono funzioni associate all’oggetto che ne definiscono il comportamento. Ad esempio, un oggetto “persona” potrebbe avere metodi come “cammina”, “parla”, “mangia”, ecc.
  3. Encapsulation (incapsulamento). Gli oggetti nascondono i dettagli della loro implementazione interna agli utenti esterni, permettendo l’accesso solo tramite i cosiddetti metodi pubblici. Questo principio aiuta a proteggere i dati, una delle funzioni cardine nei protocolli OPC UA, e a ridurre la complessità del codice.

Il nuovo supervisore, grazie alla programmazione secondo una logica di questo tipo, permette agli oggetti software di interagire gli uni con gli altri attraverso lo scambio di messaggi: ad esempio trasferendo dati da elaborare e ricevendo successivamente il risultato della loro elaborazione. Tale meccanismo si traduce in una migliore interoperabilità tra software, macchinario e utilizzatore, rendendo il monitoraggio degli impianti più completo e integrato.

I miglioramenti rispetto ai sistemi di monitoraggio precedenti

Dopo questo excursus tecnico – metodologico, presentiamo ora più nel dettaglio le diverse funzioni del dispositivo e le principali differenze rispetto ai sistemi utilizzati in precedenza per controllare gli impianti di trasporto, deumidificazione e dosaggio granuli installati presso le sedi dei clienti.

Vogliamo concentrarci in particolare sui benefici operativi di cui possono usufruire le aziende di lavorazione plastica che si rivolgono  Vismec grazie al nuovo supervisore. Ecco i principali:

  • Hardware migliorato.
  • Grafica semplificata, per mettere subito in evidenza le variabili principali d monitorare, legate a ogni singolo componente dell’impianto.
  • Valutazione generalizzata dello stato di ciascuna macchina inserita nell’impianto: non si monitorano solo gli stati anomali ma anche quelli normali, ciascuno associato a un codice colore.
  • Sistema di allarme migliorato, per individuare con precisione la presenza dell’anomalia e collegarla al macchinario che l’ha fatta registrare e fornire allo stesso tempo ulteriori informazioni: ad esempio, la sua localizzazione e l’orario in cui si è manifestata.
  • Migliore interfaccia di collegamento tra il sistema di gestione centralizzato Vismec e i software in uso presso la sede del cliente: di questo aspetto abbiamo già parlato nel precedente paragrafo.

La nostra azienda sta già lavorando a ulteriori evoluzioni, che renderanno il supervisore Vismec ancora più completo e integrato. Vuoi sapere come il nuovo dispositivo può migliorare le performance della tua impresa, in termini di organizzazione, monitoraggio e intervento? Contatta il nostro team: siamo a tua disposizione.